7 dic
Nonostante in Iran le notizie, specialmente su internet, arrivino in pillole, siamo riusciti a captarne una non proprio confortante, che ci ha messo anzi in uno stato di allerta che necessitava soluzione rapida! Leggiamo che le forze Nato hanno bombardato “per errore” (e figuriamoci!!) il confine tra Pakistan e Afghanistan uccidendo 25 militari pakistani e che il governo pakistano ha reagito molto duramente (ma dai!)! Ora sta a vedere che per colpa di questi continui ed arroganti errori di chi punta sempre il dito contro questa parte di mondo NOI dobbiamo rimetterci il viaggio o cambiare programma rendendo inutile il nostro sudato visto per il Pakistan!
Cominciamo a pensare seriamente a tutte le soluzioni possibili e l’unica forse fattibile è imbarcare la macchina a Bandar Abbas nel Golfo Persico fino a Dubai e da lì fino a Bombay. Si perderebbe però metà del valore del nostro viaggio! Andiamo comunque ad informarci in agenzia e la cifra per il solo carico dell’auto fino a Dubai ci fa restare a bocca aperta, praticamente un mese di India o forse più! Un po’ sconsolati decidiamo di informarci diversamente, lasciando da parte le fuorvianti informazioni mediatiche e andando direttamente alla fonte, chiamando il PTDC (Pakistan Tourism Development Corporation) a Quetta in Pakistan e l’Akbar guest house di Bam in Iran, punto di ritrovo per tutti i viaggiatori con un mezzo proprio che vogliono attraversare il confine. Entrambi ci rassicurano, ognuno con le sue motivazioni. Decisamente sollevati decidiamo comunque di andare a Bam come da programma e vedere con i nostri occhi se davvero ci sono altre persone che intendono fare il nostro stesso percorso.
Il 5 dicembre, dopo 500 km nel desertico panorama del Dasht-e-Lut arriviamo all’Akbar Guesthouse, per noi famosa soprattutto perchè fu tappa anche di Giorgio Bettinelli nel suo viaggio (e nel suo libro) In vespa da Roma a Saigon! Non potevamo mancare questo appuntamento! La città di Bam, un tempo importante crocevia sulle vie commerciali tra oriente ed Europa, è stata quasi completamente rasa al suolo dal catastrofico terremoto del 2003 che causò più di 26000 vittime. Oggi la città sta cercando di risorgere dalla polvere di quella tragedia e l’Arg-e-Bam, l’antica cittadella in fango e mattoni, è uno dei suoi simboli; abitata per oltre 2000 anni è la più grande struttura al mondo realizzata con questo materiale ed oggi, grazie ai fondi stanziati dal governo e dall’Unesco, il più grande progetto architettonico in mattoni e fango, che vede chiamati al lavoro i migliori ingegneri ed architetti non solo iraniani, per una ricostruzione il più vicina possibile ai metodi tradizionali.
Anche Mr Akbar è riuscito lentamente a ricostruire la sua guesthouse, facendone un importante luogo di ritrovo, una tappa fondamentale, per non far perdere di vista questa città ai viaggiatori.
E qui infatti abbiamo trovato altri ragazzi che come noi aspettavano la fine del Muharram, il 6 dicembre, per raggiungere il Pakistan! Chi in moto, chi in auto, chi dal Canada, dall’Inghilterra e dall’Australia…la cosa si è fatta davvero interessante, come vedere nel parcheggio il pittoresco furgoncino blu di Hariom (Austria) già incrociato sul nostro percorso ad Istanbul!
We are all born mad. Some remain so (Samuel Beckett)